UNA FOTO AL GIORNO: E' RIMASTO IL SILENZIO




Un tempo quello era il chiostro della musica, poi un mostro lo ha trasformato in un grido di terrore e adesso il terrore si è trasformato in un doloroso silenzio. Io non lo so se le note  torneranno  a risuonare in quel gazebo; personalmente credo che la vita debba andare avanti e quindi dovrebbero creare un memoriale apposito, perché si deve continuare a vivere (lo si deve anche a loro che non ci sono più), ma al tempo stesso non si deve -e non si può- dimenticare.
La Promenade passa proprio lì e in quel punto preciso c'è un semaforo e la notte, quando diventa rosso e tu passi da quelle parti in auto e ti fermi in attesa del verde, inevitabilmente volgi lo sguardo da quella parte e ti assale un senso di angoscia e, credo, anche di rabbia. Durante queste feste ho sempre rivolto un pensiero a quelli che hanno perso una persona (o addirittura un'intera famiglia) in quell'attentato e anche se nessuno ne ha più parlato, io so che loro c'erano, so che esistevano persone che non avevano nulla da festeggiare ma solo un'immenso dolore da affrontare e un vuoto siderale con cui fare i conti. Certo, le vittime sono ovunque nel mondo, ma io è qui che vivo ed è con questo strazio che faccio i conti, ogni giorno. In quanto al perdono, quello lo lascio a Dio e io non ho la presunzione di esser Dio.

©MonicaCillario


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