UNA FOTO AL GIORNO: BUON NATALE







Quest'anno Natale lo voglio festeggiare in un cantuccio, anche se, non avendo il camino, non potrò stare  con le quattro capriole di fumo del focolare...
In questo cantuccio il mio Buon Natale lo auguro, in ordine sparso (perché in questo caso  l'ordine in realtà non ha proprio nessuna importanza):
- ai marinai del sottomarino San Juan, che il Natale non lo festeggeranno mai più e in particolare al bimbo (o alla bimba) che ancora non è nata, ma il cui papà faceva parte di quello sfortunato equipaggio e lui (o lei) non lo conoscerà mai
- ai poveri cani rinchiusi nelle fredde gabbie di un canile, che non sanno cosa sia il calore di un padrone che ti ama o che, peggio ancora, hanno conosciuto quel calore ed ora non ce l'hanno più
- ai gatti di strada (che non è vero che i gatti non amano avere un umano per amico e un divano su cui dormire; quelli che lo dicono o son scemi o non hanno mai avuto un gatto)
- ai malati di tumore che hanno delle metastasi e che sanno che probabilmente questo sarà forse il loro ultimo Natale
- agli animali rinchiusi nei laboratori, che soffrono le pene dell'inferno e muoiono dopo atroci tormenti per esperimenti che si potrebbero benissimo evitare dal momento che un modo alternativo per fare ricerca esiste, solo che costa e le industrie farmaceutiche, del dolore di creature innocenti se ne fottono, a loro interessano solo i profitti
- ai cittadini di Taranto e alla gente che vive nella terra dei fuochi: uomini, donne e bambini i cui diritti alla salute sono calpestati da multinazionali di merda e da interessi malavitosi e muoiono come mosche, colpevoli solo di esser nati in uno dei posti più sbagliati di questo mondo sbagliato
- ai terremotati del nostro martoriato paese, soprattutto a quelli che aspettano ancora le fantomatiche casette e nel frattempo gelano nella roulotte di fortuna (a tutti meno a quelli che lasciano il loro cane dormire in una cuccia fuori, all'addiaccio, in posti dove l'acqua gela nei secchi; ecco, a quelli non auguro il male, ma di sicuro non auguro nulla- e sì, lo so, a Natale dovremmo esser tutti più buoni, però che comincino prima loro ad esserlo con i loro cani)
- a quelli che il Natale lo trascorreranno in ospedale, perché sono malati e in particolare ai bambini, che più di tutti avrebbero diritto alla felicità almeno finché sono bambini; e anche a quelli che lo trascorreranno nelle corsie per svolgere il loro lavoro di medici e di infermieri
- agli anziani soli, che un tempo avevano una famiglia e ora non ce l'hanno più o che una famiglia non l'hanno mai avuta
- a quelli che festeggiano ma guardano il posto vuoto lasciato da chi amavano che ora non c'è più
- a chi non ha nulla, né albero, né presepe, né casa, perché  per un motivo o per un altro ha perso ogni cosa
- a chi ha sbagliato e vorrebbe poter tornare indietro per rifare tutto in un altro modo ma non può, perché nessuno torna indietro
- a te, sì, proprio a te, perché se hai avuto la bontà di leggermi fin qui, un Buon Natale te lo meriti, di cuore.

Insomma: Buon Natale! 


© Monica Cillario




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