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Polaroid di Mario Schifano, collezione privata di Fulvio Abbate |
Fulvio Abbate, scrittore ma anche critico d'arte (lui vorrebbe metterci
davanti la parolina "ex", ma io non ce la metto perché se sei
stato critico d'arte per un periodo della tua vita lo rimarrai finché
avrai respiro, non ci si dimette da ciò di cui si ha competenza e
sensibilità, mai, nemmeno se si smette di esercitare, almeno secondo
me), durante un pomeriggio trascorso a casa mia mi ha raccontato la sua
visione del mondo delle Polaroid ed è una visione del tutto personale,
originale ed interessante.
Fulvio Abbate: La Polaroid è l'espressione massima
dell'istantaneità della fotografia. Tutti hanno sognato di avere una
foto all'istante, un po' come qualcosa che paradossalmente abbia la
stessa velocità dello schizzo, del pittore che ti tratteggia il viso. E
forse è questa la ragione che ha portato alcuni artisti, diciamo coevi
della Polaroid - che è una marca ma anche una categoria dell'essere
fotografico - ad avvicinarsi a questo tipo di rappresentazione
artistica.
od: In che senso?
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