UNA FOTO AL GIORNO: FORO DELLA PACE

Roma, Foro della Pace (70-75 d.C.)


Spesso viviamo in città d'arte che numerosi turisti vengono dall'altro capo del mondo per visitare e noi invece passiamo accanto a meraviglie artistiche e/o architettoniche tirando dritto; forse sarà il fatto che ormai vivo per molti mesi all'anno lontano dalla città eterna e dai suoi splendori, forse sarà che l'età mi ha regalato un grano di saggezza in più, non lo so, ma resta il fatto che ho deciso di dedicare del tempo a fare la turista nella mia città e a Roma non si può non cominciare dai Fori Imperiali.




"Nel 70-75 d.C., a conclusione delle guerre civili per la successione all'Impero e della sanguinosa repressione della rivolta giudaica, l'imperatore Vespasiano (69-79 d.C.), fece costruire un santuario dedicato alla Pace,  anticamente detto Templum Pacis -Tempio della Pace- costituito da una grande piazza con portici. Al centro del portico meridionale c'era l'aula di culto, affiancata da due aule per lato. Il coòplesso entrò a far parte dei cinque Fori Imperiali, il terzo in ordine cronologico dopo i Fori di Cesare (46 a.C.) e di Augusto (2 d.C.) e prima di quelli di Nerva (97 d.C.) e di Traiano ( 112-113 d.C.). Si differenziava però profondamente da questi complessi per le sue funzioni. I Fori Imperiali erano infatti principalmente luoghi di amministrazione della giustizia, dei veri e propri tribunali, oltre che sedi di biblioteche e archivi giuridici. Il Foro della Pace era invece caratterizzato, oltre che dal Tempio, dalla presenza di una ricca collezione di sculture e di dipinti che, insieme ad una famosa biblioteca letteraria e scientifica, ne faceva una sorta di polo culturale e di contenitore delle opere dell'ingegno umano. In un'aula vicno a quella di culto era conservata la Forma Urbis Romae, la celebre grande pianta marmorea di Roma antica (12x18 metri). La parete su cui la pianta era affissa corrisponde all'odierna facciata della basilica dei santi Cosma e Damiano. nel 1998-2000 la Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali ha realizzato dei grandi scavi archeologici che hanno rimesso in luce il settore Nord-Occidentale dell'antica piazza sul quale affaccaiava un sontuoso portico, sorretto da colonne di granito rosa di Assuan (Egitto) e coperto da un tetto di tegole e coppi in marmo bianco." (Fonte Comune di Roma)

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