DIARIO DI UNA FOTOGRAFA: TORO SCATENATO




Qualche settimana fa è morto Jake LaMotta, alla veneranda età di 95 anni.
Rammento il film che fecero su di lui: "Toro Scatenato", con un fantastico Robert De Niro.
Quel film è rimasto impresso nella mia storia personale: ricordo un giorno di giugno del 1980, la scuola era finita da poco. Ero tredicenne all'epoca, ed avevo appena tolto il gesso dopo una lunghissima frattura che mi ero fatta sciando, nel febbraio di quello stesso anno; tibia e perone, frattura scomposta: 10 giorni in trazione in ospedale, 40 giorni di gesso in sedia a rotelle, poi altri 30 giorni di gesso con le stampelle, poi altri 30 giorni con il gambaletto e finalmente niente più gesso ma comunque ancora 30 giorni da trascorrere camminando con le stampelle, senza poter appoggiare la gamba per terra... un piccolo calvario, insomma. Ne uscii molto depressa. La scuola era finita e molti miei compagni ed amici erano partiti e io vagavo sola e annoiata in giro per le stanze dell'appartamento dei miei genitori. Davanti a casa c'era un cinema e davano, appunto, "Toro Scatenato"; mio padre, un pomeriggio, mi disse dai, infilati le scarpe da ginnastica che andiamo al cinema; io feci molta resistenza, perchè non avevo voglia di nulla, l'adolescenza è una brutta bestia, dopo mesi di gesso poi, è una bestia ancora più nera. Lui però insistette, dicendo che dovevo uscire, distrarmi e un cinema era quello che ci voleva, anche perché era vicino a casa e quindi non mi sarei sicuramente affaticata troppo a camminare saltellando con le stampelle. 
"Toro Scatenato" è una pellicola tostissima e ricordo ancora adesso una scena in cui Robert De Niro si infila del ghiaccio nei boxer, per sbollire i suoi bollenti spiriti: io ero imbarazzatissima, non per la scena, ma perché c'era mio padre di fianco a me e lui, son sicura, in quel momento era ancora più imbarazzato di me, ma entrambi facemmo finta di nulla e continuammo a guardare il film in silenzio.
Quando lo scorso anno a Cannes ho incontrato e fotografato De Niro, il mio primo pensiero è andato a mio padre e a quel giorno di giugno in cui mi spronò ad uscire, a combattere la mia apatia.
Quanto vorrei che venisse ancora da me, a spronarmi ad andare al cinema con lui, ad incoraggiarmi a sorridere alla vita, nonostante tutto.
E invece al cinema dovrò andarci da sola... e però ci andrò, uscirò e andrò al cinema, se non lo facessi vorrebbe dire che dalla sua lezione non ho imparato nulla.


Nizza, Settembre 2017  (da "Diario di una fotografa" di Monica Cillario)

©MonicaCillario, tutti i diritti riservati.



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