UNA FOTO AL GIORNO: QUANDO LA TERRA TREMA

L'Aquila, terremoto dell'aprile 2009

Se penso che a Napoli son 36 anni che in alcune case ci sono ancora i ponteggi del terremoto del 1980; se penso a quello che in tutta Italia avrebbe potuto esser fatto e non lo è stato, per connivenza con la criminalità organizzata e politica; se penso che è idiota lo stupore con cui ci scopriamo fragili ai terremoti, dal momento che il nostro Paese non è zona sismica mica da ieri; se penso, se penso, se penso... mi viene da piangere per il nervoso. In questi giorni l'Italia mi è parsa a tratti un paese sottosviluppato, ma sapete perché ho pensato che fossimo un paese sottosviluppato? Perché ci fustighiamo troppo, sembriamo una Nazione di prefiche. Io vivo anche a Nizza e Nizza è sismica (stando alle cartine è più sismica di Roma; Nietzsche, che negli ultimi anni della sua vita svernava proprio a Nizza, ci parla del terremoto del 1887, un terremoto che fece diversi danni, serissimi). Quando a Nizza compri una casa, il notaio ti dice "lo sa, vero che Nizza è una città che sorge su una zona sismica?" e con questa frase il problema è risolto e la coscienza sgravata. Quello che voglio dire è che non siamo il solo Paese a rischio terremoto e non siamo nemmeno il solo così poco attrezzato a prevenire: Dio non voglia(!) ma se dovesse venire a Nizza e dintorni un terremoto come ha colpito noi il 30 ottobre scorso, forse, il solo posto ad avere un po' meno danni sarebbe il Principato di Monaco -almeno per quel che riguarda le costruzioni recenti- per il resto non crediate che sarebbero messi meglio di noi, MA... sarebbero comunque meno prefiche. Le sole che hanno diritto a piangere sul serio, tutto il diritto, sono le popolazioni terremotate e invece tutto sommato non lo fanno: hanno tutti una grande dignità e io li ammiro profondamente, dal profondo del cuore. Dovremmo tutti quanti prendere esempio da queste persone (e dagli aquilani, che furono anch'essi composti e dignitosi nel loro profondo dolore).