UNA FOTO AL GIORNO: AMA E FA CIO' CHE VUOI









Quando dico che uno che ha creato gli occhiali da sole come li ha creati lui (e tutto il resto del brand), per me è un genio e quello che fa nella sua vita privata sono esclusivamente fatti suoi, lo dico perché lo penso davvero.
Sono di Torino e chi nasce a Torino, in un modo o nell'altro con la famiglia Agnelli ci fa i conti; personalmente io li ho fatti per  svariati motivi - anche- familiari che non sto qui a spiegare; mio padre apprezzava Gianni Agnelli per tutta una serie di ragioni, che io però non condividevo affatto. Un mio ex (che aveva una concessionaria FIAT), mi diceva che se l'Avvocato gli avesse dato la mano lui non se la sarebbe lavata per giorni... è un ex che non ho mai rimpianto. Detta in soldoni: non sono mai stata una fan della famiglia Agnelli, MA... Lapo invece l'ho sempre apprezzato. 
Lo vidi una volta, sarà stato il 2007 o il 2008, non ricordo,  a Parigi, seduto sul muretto della metropolitana, davanti a un cinema, con altri amici; ovviamente non mi fermai, però ricordo che mi fece una bella impressione.
L'anno scorso, sul tram 8, ero seduta che mi facevo i fatti miei e avevo in testa gli occhiali da sole, quelli famosi, sì, i famosi occhiali da sole in vellutino; li avevo comprati dall'ottico a Trastevere: ero entrata per cambiare le lenti da vista e vidi quegli occhiali... un
coup de foudre!
"Sai, sono quelli di Lapo Elkann, ma non lo sbandieriamo perché... beh, sai com'è... " (era già successo il fatto di Patrizia, il "pasticciaccio", come lo chiamarono alcuni). E io dissi: "Ma che importa? Sono bellissimi!" e l'ottico: "Infatti, anche a me piacciono molto e io apprezzo tanto anche lui, ma sai com'è, dobbiamo vendere e... ". Lo interruppi e  tagliai corto: "Non tutti hanno buon gusto! Prendo quelli". 
Ho amato quegli occhiali tanto da perderli proprio perché li portavo sempre con me. Il mio compagno quando li ho persi me ne ha subito regalato un altro paio (questa volta blu, perché in Francia quelli rossi non c'erano). 
Quindi dicevo: l'anno scorso ero sull'8, con in dosso gli occhiali da sole (quelli in vellutino blu), seduta, mi facevo i fatti miei e ad un tratto la signora davanti a me mi disse: "Ah, quegli occhiali... lei ha buon gusto". Io sorrisi e lei continuò: "Sa, "lui" l'ho incontrato proprio questa mattina, lavoro nel suo team, persona eccezionale". Io sorrisi ancora e per farle capire che avevo capito chi era quel "lui", dissi, "io sono di Torino e Lapo è l'unico Agnelli che apprezzo e che trovo simpatico". Pronunciai il suo nome, forte e chiaro: Lapo. Sì, Lapo, il nome che persino chi vive con i profitti della sua creatività non osa pronunciare, come se fosse un appestato... 
Il mondo è davvero pieno di cretini benpensanti (e anche un po' opportunisti). Il mondo è degli untori. Per questo non c'è molto posto per i vari Lapo, per questo, però, io sto con Lapo. 
"Ama e fa ciò che vuoi", disse qualcuno la cui madre portava il mio nome. 
Ecco, Lapo, ama e fai ciò che vuoi, e  continua a creare, non fermarti. Non lasciare che ti fermi nessuno, nemmeno i lupi travestiti da agnelli.

©MonicaCillario

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