UNA STORIA DI NATALE

Cheri

Questa è la mia storia di Natale ed è una storia vera.

Lui è Cheri. Assomiglia a Kiki, ma non è Kiki: prima di tutto è un maschietto e poi... ha una storia triste alle spalle.
L'altro ieri il mio compagno si è recato al negozio di animali dove andiamo di solito per comprare i semi per i nostri 3 agapornis. Il proprietario ci conosce e secondo me ha capito che amiamo molto gli animali. 
A dirla tutta, in realtà io credo che fra sé e sé pensi alla sottoscritta come a una un po' sciroccata, perché prima di prendere Rorò, il maschietto ultimo arrivato, gli ho fatto mille domande e alla fine mi guardava con uno sguardo ... insomma, mi guardava come si guarda una persona quando si pensa che non ci stia molto con la testa e poi ad un certo punto mi ha risposto: "sì, ma insomma, sono uccelli". Come a dire: se anche non sono felici che importa? tanto sono solo animali. Certo, me lo ha detto gentilmente, ma ho capito perfettamente che il senso era quello.
Comunque... l'altro ieri il mio compagno è andato a prendere il mangime e il tipo del negozio gli ha chiesto se voleva prendere un agapornis, un maschietto (sapeva che nel frattempo, nella nostra saga familiare, era accaduto che purtroppo una delle due femminucce blu era morta ed eravamo rimasti con due femmine e un maschio); glielo avrebbe dato gratis. Ma, c'era un "ma": l'uccellino in questione, un giovane maschio di otto mesi, aveva (anzi ha) un'ala spezzata e non potrà mai più volare. 
Una mattina il tipo è arrivato al negozio e nella gabbia degli agapornis ha visto un'ala in terra e uno degli uccellini ferito, in un angolo. 
Purtroppo i negozianti tengono maschi e femmine tutti insieme per questioni di spazio e, sempre per questioni di spazio, le gabbie sono spesso affollate. Probabilmente alcuni maschietti avevano  cominciato a battersi per una femmina e uno di loro ha avuto la peggio e si è ritrovato con l'ala spezzata (nella sfortuna forse è stato fortunato, perché qualche volta capita di trovarne alcuni decapitati da un colpo deciso di becco dato dall'avversario; dico "forse" è stato fortunato, perché in verità non so quanto possa essere felice un uccellino che non potrà volare mai più). 
Il negoziante ha soccorso il poveretto ma non ha potuto far granché; nei giorni seguenti si è detto che di sicuro non avrebbe più potuto venderlo (chi compra un uccellino con un'ala spezzata, anzi, troncata di netto?) e inoltre in gabbia, un animaletto così mal conciato, non ha vita facile con gli altri simili. Quindi, quando ha visto arrivare il mio compagno, gli ha proposto di prenderlo. 
Lui è tornato a casa e mi ha raccontato la storia... il mattino dopo eravamo al negozio (io avevo molti dubbi- in parte li ho ancora-, ma avevo anche il terrore che l'uccellino facesse una fine ancor più triste e dolorosa e quindi per questo motivo ho accettato di prenderlo). 
Come immaginavo, i nostri tre agapornis non lo hanno accettato; Kiki è la più dura con lui, lo assale e non lo vuole in gabbia. Tra l'altro la gabbia che abbiamo è molto alta, perché loro abbiano uno spazio più ampio possibile per volare quando sono chiusi e questo però per un uccellino che non può volare è invece un pericolo: se cade dall'alto si fa male! Ovviamente ieri è più volte caduto dall'alto, grazie a Kiki! 
Finale: gli abbiamo sistemato una gabbia più bassa, tutta per lui e l'abbiamo messa di fianco alla mia scrivania, così gli faccio compagnia il più possibile. 
Io non amo vedere gli uccelli in gabbia e infatti i nostri tre agapornis sono spesso liberi di volare per casa. Cheri purtroppo non può volare e allora lo faccio camminare sul pavimento, tanto per permettere anche a lui di sentirsi il più libero possibile. 
Non so come andrà a finire perché non so quanto possa vivere bene un uccellino che non può più volare. Per il momento lui si sta abituando alla nostra presenza e - rispetto a ieri- quando oggi l'ho preso in mano e l'ho tenuto in grembo, mi è sembrato meno agitato e anzi... gli piacciono i grattini sulla testa e sul colllo. 
Mi fa una pena infinita, soprattutto quando sbatte le ali e tenta di volare e  invece ricade per terra, cadendo come corpo morto cade... Gli altri tre non credo che lo accetteranno (l'unica che si è mostrata non aggressiva nei suoi confronti è Pipette, che però è in coppia con Rorò e quindi non posso separala e sacrificare il loro affiatamento; rimaneva Kiki, sulla quale in un primo momento avevamo riposto la speranza che lo accogliesse, ma si è rivelata aggressiva più degli altri e quindi Cheri per ora rimarrà da solo, in una gabbia tutta per lui ma da solo; dovrà accontentarsi della mia compagnia e... staremo a vedere). 
Quello che mi consola è che tanto, rimanendo nel negozio non avrebbe fatto una bella fine ed è il motivo per cui anche il proprietario ci ha proposto di prenderlo. 
La storia continua (o almeno spero). Vi terrò aggiornati.

Pipette, Kiki e Rorò

Commenti

  1. Monica sweetheart 2014 !
    Buon anno per tutti i 365 giorni del 2015.
    Ho iniziato il mio leggendo la storia speciale di Cheri. Ti abbraccio forte e lunga vita ! Cri

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  2. Buon Anno anche a te, cara Cristiana (e spero che il 2015 ci offra l'occasione per rincontrarci di persona).

    RispondiElimina

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