JACQUES HENRI LARTIGUE E L'OSSESSIONE DEL TEMPO CHE FUGGE




Zissou dans le vent de l’hélice d’Amerigo    






Se parlando di questa foto dicessi che è di Cartier-Bresson, io son pronta a scommettere che la stragrande maggioranza di voi ci crederebbe, almeno di primo acchito.Invece è di Jacques Henri Lartigue, che ora è considerato come uno fra i più grandi fotografi del secolo scorso, ma che ha dovuto attendere molto prima di esser riconosciuto come tale; e quando, durante un suo viaggio negli Stati Uniti, venne scoperto da John Szarkowski – all’epoca giovane conservatore del Dipartimento di Fotografia del MoMa – aveva ormai passato la sessantina e fu lui stesso il primo a sorprendersi, dato che fino a quel momento si considerava soprattutto un pittore, più che un fotografo. Nel 1963, all’età di sessantanove anni, Lartigue espose per la prima volta alcune sue foto al pubblico e lo fece al MoMa di New York; nello stesso anno la rivista LIFE gli dedicò uno speciale in cui pubblicò il suo portfolio. Il numero annunciava la morte del Presidente Kennedy e dunque fece il giro del mondo e fu così che, dall’oggi al domani, Lartigue divenne uno dei più grandi nomi della fotografia del XX secolo.Jacques Henri Lartigue è cioè una di quelle persone di cui il mondo si è accorto, ma non subito, ed è forse per questo che inizialmente sono stata attratta dall’esposizione presentata quest’estate al Teatro della Fotografia e dell’Immagine a Nizza: sono stata attirata da una speranza, quella che non è mai troppo tardi perché il mondo si accorga di noi.Dunque sono entrata a vedere questa mostra mossa più che altro dalla curiosità, ma quando ne sono uscita (continua a leggere)

 

©MonicaCillario per Osservatorio Digitale

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