UNA FOTO UNA NOTIZIA: Padre Gonzalo Aemilius, un San Franceso dei nostri giorni

padre Gonzalo Aemilius

Erano le 7 del mattino, era il giorno del primo Angelus di Papa Francesco, sulla piazza ancora semideserta c'era un mio collega fotografo e poi c'era lui, il prete che vedete nella fotografia. Aspettando che arrivasse un'altra mia amica fotografa ho cominciato a fare alcune foto alla Basilica, poi ho guardato meglio quel giovane che stava accanto all'obelisco centrale e che aveva piazzato in bella vista la bandiera uruguaiana: era allegro, gioviale e così gli ho chiesto se potevo scattargli una foto. "Certo" mi ha risposto lui con un sorriso. Ho scattato. Nè io nè lui sapevamo che nel giro di poche ore una  foto che lo ritraesse sarebbe diventata molto richiesta. Non lo sapevano nemmeno i giornali a cui l'ho inviata, fra le altre prese in Piazza quel giorno. E invece quello scatto fatto per ammazzare il tempo dell'attesa è diventato una delle mie foto più amate fra quelle che conservo nel mio archivio. Perché? Perché lui, padre Gonzalo Aemilius, poche ore dopo il mio scatto, recandosi alla messa celebrata dal Papa nella Chiesa di S. Anna, prima dell'Angelus, è poi stato chiamato dal Pontefice, che lo ha visto tra i fedeli, lo ha abbracciato e lo ha presentato al mondo intero. Padre Gonzalo infatti lavora tra i ragazzi di strada del suo Paese, li accoglie, li aiuta ad uscire dalla droga e dalla malavita e cerca di farli studiare per garantire loro un futuro migliore.  Lui proviene da una famiglia molto agiata di Montevideo, la nonna era ebrea, i genitori non sono credenti; durante gli anni del liceo ha maturato la scelta di abbracciare il sacerdozio per dedicarsi ai ragazzi poveri e abbandonati del suo Paese e il suo lavoro lo aveva messo diverse volte in contatto con il Cardinal Bergoglio, quello stesso Bergoglio che è poi diventato Papa e che padre Gonzalo è corso ad ascoltare qui a Roma, lasciando per alcuni giorni il suo lavoro alla fine del mondo (perché tutti i Paesi poveri sono Paesi che stanno alla fine del mondo). Mentre era sulla Piazza anche alcune persone di lingua spagnola  hanno notato quel giovane prete dal viso allegro e solare e hanno iniziato a parlare con lui e a loro ha detto ciò che poi, durante un'intervista fattagli lunedì scorso -quando a Roma è diventato uno dei sacerdoti più ricercati da stampa e giornali- avrebbe riferito al Tg1, ossia che la vera povertà oggi è la Solitudine, quella che nasce dalla pancia piena ma dal cuore vuoto.

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