Monteverde Vecchio, Glicine di Villa Sciarra Io ero morto e intanto era aprile e il glicine era qui, a rifiorire. Prepotente, feroce rinasci, e di colpo, in una notte, copri un'intera parete appena alzata, il muro principesco di un'ocra screpolato al nuovo sole che lo cuoce. E basti tu, col tuo profumo, oscuro, caduco rampicante, a farmi puro di storia come un verme, come un monaco: e non lo voglio, mi rivolto - arido nella mia nuova rabbia, a puntellare lo scrostato intonaco del mio nuovo edificio. Tu che brutale ritorni, non ringiovanito, ma addirittura rinato, furia della natura, dolcissima, mi stronchi, uomo già stroncato da una serie di miserabili giorni, ti sporgi sopra i miei riaperti abissi, profumi vergine sul mio eclissi, antica sensualità. Pier Paolo Pasolini - La religione del mio tempo